Sono le 16.14 di uno stranissimo lunedì 9 marzo e la nostra speranza è che tutti siamo chiusi nelle nostre case e sopratutto che stiamo bene nonostante il momento difficile che il nostro paese sta vivendo.
Scrivo l’ora esatta perché di seguito si riporta quello che il decreto emanato l’altra notte, che potete leggere qui, prevede per le strutture come la nostra, ma che può cambiare da un momento all’altro.
Il primo Decreto legislativo firmato il 4 marzo 2020 in occasione dello stato di emergenza causato dalla diffusione del Covid-19, prevedeva la sospensione di tutti i servizi integrativi per l’infanzia, oltre che tutte le scuole di ogni ordine e grado, facendo riferimento all’articolo 2 del decreto legislativo del 13 aprile 2017 n.65, che riporta tutte le attività dedicate ai bambini sotto i 36 mesi di età.
Il secondo decreto dell’8 marzo 2020 emana misure ancora più restrittive dedicate solo alle zone rosse. Per il resto di Italia è rimasto invariato.
Quindi cosa si fa?
Per essere trasparenti con chi ci segue e ci stima, ma anche con chi non lo fa, vogliamo chiarire che la nostra attività al momento sarebbe sospesa solo in parte, nonostante è ormai chiaro a tutti di evitare qualsiasi occasione di aggregazione.
La nostra decisione, presa da subito in maniera drastica e che nei giorni onestamente ha visto tanti tentennamenti, si rifà ai valori e ai principi che regolano la nostra attività da quando l’abbiamo pensata.
- Non possiamo immaginare un contesto gioioso e divertente per bambini con dei limiti di spazio tra di noi e tra i bambini stessi;
- Non possiamo scegliere, se avessimo voluto aprire solo su prenotazione, un bambino piuttosto che un altro in base alle sue abitudini e al suo modo di stare insieme agli altri.
Ma c’è, oltre a questo, una responsabilità collettiva che ci spinge a fare la scelta giusta:
- Non possiamo mettere a repentaglio la nostra vita e quella dei bambini sapendo che i posti di terapia intensiva all’Ospedale di Crotone sono miseramente 4;
- Non dobbiamo dimenticare che stiamo in stato di emergenza, che prevede delle priorità e dei comportamenti responsabili;
- Non dobbiamo favorire gli spostamenti affinché la gente sana rimanga tale il più possibile.
Perché quello che è certo è che se anche qualcuno ti dice cosa puoi fare e cosa non puoi fare, c’è una morale che dovrebbe spingere ognuno di noi a pensare di fare la cosa giusta per sé e per gli altri.
Abbiamo dunque deciso di mantenere CHIUSA la nostra ludoteca e fermare l’attività ricreativa a tutte le fasce di età, permettendo a tutti noi di essere più attenti e responsabili.
Perché la salute è la prima cosa.
Perché solo se ci fermiamo un attimo e pensiamo a come stavamo prima della diffusione del virus, possiamo preoccuparci di cosa può succedere e di quanto tempo servirà perché tutto torni alla normalità.
Non dobbiamo avere paura perché questo genera psicosi, ma dobbiamo essere prudenti perché la prudenza genera senso di responsabilità.
Anche questa è educazione. Anche questo si chiama esempio.
Sperando di rivederci molto presto, mandiamo tanti abbracci virtuali nelle vostre case e ai vostri bambini, perché loro, senza offesa, ci mancheranno di più!