I bambini imparano a stare insieme grazie a persone e contesti che li aiutano a sviluppare le abilità sociali.
Queste abilità cognitive e personali sono necessarie al bambino per affrontare positivamente le sfide richieste dalla società i cui viviamo, e sono molto utili per creare un clima di serenità e di reciproca comprensione umana.
Molte di queste sono innate ma possono, anzi devono, essere apprese e supportate dalla pratica.
La stessa OMS nel 1993 ha elencato 10 “life skill” ovvero competenze specifiche che guidano l’educazione e l’apprendimento a partire dall’infanzia e che tutti devono imparare e mettere in pratica.
10 life skill alla base della socialità
Per imparare e mettere in pratica le abilità sociali è necessario un contesto favorevole e le persone giuste ad aiutare i bambini a capire e sviluppare ognuna di queste competenze specifiche.
Se è vero, dunque che la crescita è supportata da un ambiente dove si può imparare facilmente, è altrettanto vero che è importante avere persone che siano capaci di insegnarle.
Le 10 life skill essenziali in ogni contesto umano e sociale indicate dall’OMS sono le abilità cognitive e personali che insieme contribuiscono ad educare i bambini, ma anche gli adulti, alla socialità.
Queste sono:
- autoconsapevolezza
- gestione delle emozioni
- gestione dello stress
- senso critico
- prendere decisioni
- risolvere problemi
- creatività
- comunicazione efficace
- empatia
- capacità di relazionarsi
Comunicazione ed empatia
Sulla comunicazione abbiamo già dedicato un intero articolo dal titolo “La comunicazione passa dalla regola del buon esempio”, in cui abbiamo scritto dell’importanza di saper comunicare perché proprio attraverso la comunicazione siamo capaci di metterci in relazione con gli altri e trasmettere i nostri pensieri e le nostre emozioni.
Un’altra importantissima competenza legata alla comunicazione è l’empatia, la capacità di mettersi nei panni degli altri ed interpretare le emozioni e le parole con sensibilità.
A differenza della comunicazione, l’empatia è un’abilità già presente nei bambini piccoli: lo si può notare dalla loro estrema apertura nei confronti degli altri per il loro bisogno di essere accettati in maniera incondizionata.
Questa abilità è fondamentale per la sicurezza interiore e per lo sviluppo delle capacità individuali e dunque va coltivata nel tempo, evitando di ignorare le emozioni negative dei bambini, come la rabbia, la tristezza e la paura, bensì riconoscendole e nominandole.
La gestione delle emozioni
E così si apre il paragrafo legato alla gestione delle emozioni, per cui noi di Pennamagenta abbiamo già fatto attività per bambini, incontri con i genitori e ne abbiamo scritto qui. Questa abilità è importante nel corso della vita per essere in grado di riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri, e per non confonderle.
Molto difficile per i bambini nella prima fase della vita in cui si è molto egocentrici attribuendo le proprie emozioni alle altre persone o addirittura agli oggetti inanimati, ma grazie all’esperienza, alla lettura e al lavoro incessante degli adulti, tutti possono imparare a gestire le emozioni e comprendere come queste influenzano i comportamenti. Gestire lo stress, prendere decisioni e risolvere problemi sono le abilità che dipendono dalla nostra capacità umana di dare un nome alle emozioni ed essere capaci di contestualizzarle.
Autoconsapevolezza e capacità di relazionarsi
Le abilità che riguardano la capacità di relazionarsi con gli altri si apprendono grazie all’esperienza diretta e dalle riflessioni altrui, ma soprattutto dai modelli di riferimento e da quelli che si incontrano nel corso della vita.
E se nei primissimi anni di vita la famiglia è il contesto in cui i bambini si confrontano, con gli anni il cerchio si allarga ai compagni di scuola, agli amici e agli altri adulti, che possono avere comportamenti e opinioni diverse da quelle a cui il bambino è abituato.
L’autocosapevolezza è un’abilità che sembra lontana dal concetto di socialità, mentre risulta di fondamentale importanza perché consente di leggere dentro sé stessi e di imparare una comunicazione efficace utile per costruire relazioni positive e favorisce l’empatia. Questa abilità è strettamente dipendente dal ruolo dei genitori, che sono i primi responsabili a trasmettere certezze circa la buona considerazione che il bambino ha di se stesso. Un buon lavoro sull’autostima infatti, di cui abbiamo scritto qui, permette al bambino di posizionarsi in maniera sicura e soddisfatta in ogni contesto, familiare, scolastico e sociale.
Noi adulti siamo “solo” delle guide
Chiunque svolge un ruolo educativo deve conoscere queste 10 life skill e deve essere capace di indirizzare bambini e ragazzi in un percorso educativo socio-affettivo che li aiuti ad offrire il meglio per se stessi e per gli altri.