La tecnologia fa parte della nostra vita più di quanto noi immaginiamo. Non lo immaginiamo perché tanti comportamenti sono ormai insiti nella quotidianità da sfuggire al nostro controllo e diventare scontati e naturali. Pensiamo solo a quante volte utilizziamo il telefono per controllare l’orario anziché l’orologio, per fare un esempio banale.
Dove eravamo rimasti
In uno dei nostri incontri di “Diamoci del Noi” abbiamo affrontato il tema della tecnologia giocando e allo stesso tempo imparando con i bambini cosa usiamo e perché, con tantissimi laboratori creativi che hanno visto i piccoli autori di storie bellissime e protagonisti di grandi invenzioni.
Allo stesso tempo con i grandi abbiamo affrontato il tema della tecnologia in casa ed in famiglia scoprendo come molti comportamenti dei bambini sono in realtà imitazioni dei comportamenti dei genitori, ma soprattutto che il tempo degli adulti passato sui dispositivi digitali è un tempo rubato ai bambini.
“Gestire il digitale in casa” di Anna Oliverio Ferraris
Dopo l’esperienza del lockdown che ha esasperato nelle nostre famiglie l’utilizzo dei dispositivi digitali riprendiamo il tema della tecnologia in famiglia grazie all’articolo della prof. Anna Oliverio Ferraris su Mind di Luglio 2020 per capire cosa c’è di buono nell’uso di tutta questa tecnologia e da cosa invece bisogna stare attenti. Ma soprattutto cosa è emerso da questa forte esperienza di confinamento in casa dove la tecnologia ci ha salvato la vita.
Scelte troppo inesauribili
La tecnologia ha, prima di tutto, permesso ai bambini di mantenere un rapporto con la didattica e con la scuola, aprendo anche nuovi spazi e nuove modalità di apprendimento: attività di gruppo in video conferenza e programmi di gioco e intrattenimento decisamente più interattivi dei mezzi classici come la tv o il cinema.
Se da un lato l’uso della tecnologia accorcia le distanze e snellisce i tempi, dall’altro non dobbiamo dimenticare i loro grandi limiti.
Il primo fra tutti è la troppa scelta per i bambini di opportunità e alternative. Questo ha delle conseguenze negative dal punto di vista dell’attenzione e dell’apprendimento nei bambini: le innumerevoli opportunità a cui il bambino è esposto non gli permettono di ragionare sulle possibilità e sulla ricerca delle alternative. Utilizzando le parole della prof. “gli iternauti, soprattutto i più giovani, possono restare abbagliati dalle inesauribili scelte messe a disposizione. Come in un misterioso labirinto pieno di sorprese allettanti, la loro curiosità spingerli ad imboccare ora una strada ora un’altra disperdendosi in tanti rivoli secondari e inconcludenti”.
Ma c’è di più. Questa grande varietà di opzioni offerte può confondere il bambino che si perde nei meandri dello spazio virtuale da perdere l’obiettivo e generare un blocco nello svolgimento del progetto iniziale.
Il tempo e le emozioni
Un altro aspetto problematico relativo alla grande offerta di programmi digitali è la gestione del tempo, che senza controllo rischia di assorbire molto più del tempo che avevamo programmato; un tempo, un’attenzione e le energie sottratte ad altre attività ben più importanti per lo sviluppo psicofisico dei più piccoli.
E’ da tenere in considerazione anche il rischio di imbattersi in programmi apparentemente gratuiti, giochi senza dubbio ben fatti e stimolanti a tal punto da rubare molto tempo e anche del denaro, con una strategia in cui grandi e piccoli possono rimanere intrappolarti.
Ma non solo!
Il grande problema della tecnologia riguarda quello che la prof. chiama “il ruolo di compensatore emotivo” perché se da una parte può essere stimolante e soddisfacente, dall’altra di fronte a difficoltà importanti può fungere da via di fuga dalla realtà perché aiuta a non pensare e a rimandare. Questo nei più piccoli può comportare l’instaurarsi di rapporti sbagliati con persone intenzionate a raggirare, bullizzare e abbindolare i soggetti deboli e ingenui.
Norme di autolimitazione
C’è una strategia che si può, e si deve intraprendere, per limitare il consumo della tecnologia e del digitale ed evitare di cadere nell’eccesso di utilizzo, che può avere delle conseguenze negative sul piano fisico e psicologico come la tendenza, anche in tenera età, a vivere in maniera estremamente sedentaria o peggio, la necessità da parte dei giovani di autoconfinarsi e perdere completamente il contatto con la realtà sociale che li circonda.
Tutto questo si può controllare prima di tutto dandosi, e dando un limite all’utilizzo dei dispositivi: dedicare un tempo preciso, e solo quello, per stare allo schermo, per il gioco, per sentire gli amici. Una strategia autentica per insegnare ai bambini e ragazzi l’autocontrollo in un mondo pieno di stimoli.
La prof. riporta uno studio che conferma come l’utilizzo dei dispositivi elettronici nei primi 4 anni di vita non porta alcun vantaggio alla crescita e allo sviluppo del bambino, ma al contrario l’esposizione in tenera età impedisce il normale sviluppo di motricità, linguaggio, immaginazione e conoscenza del mondo.
La prima cosa che dobbiamo fare con i più piccoli è proporre sempre una valida alternativa a tutto ciò che di sbagliato può attirarli, ricordandoci sempre che i bambini sono spinti a fare quello che vedono fare a noi adulti.