Il tema della noia nei bambini è per gli esperti, ma anche per le famiglie, un argomento cruciale.
Da quando abbiamo attivato Pennamagenta a casa tocchiamo con mano come bambini e adulti affrontano il problema.
Il servizio domiciliare è certamente un vantaggio per entrare in empatia con il bambino, non perché quando si seguono tanti bambini insieme si è meno attenti, ma semplicemente perché si ha più tempo e si è più concentrati.
La paura della noia e i tempi morti
Frequentando le case dei bambini e i diversi contesti familiari si vede come ogni bambino ha il suo gioco preferito e molto dipende da quello che gli è permesso di fare in casa.
Quello che è certo è che i bambini hanno in casa ampia scelta di giochi.
Colori e paste modellabili, giochi musicali e costruzioni sono i giochi che si trovano in tutte le case con bambini, e tutti si dimostrano curiosi delle attività di Pennamagenta e dei laboratori pensati per loro.
Perché la necessità di avere tanti giochi? Per paura che il bambino si annoia.
Sì, proprio così! Chi vive e lavora con i bambini conosce l’insofferenza dei così detti “tempi morti” dei bambini.
I tempi morti sono quei momenti in cui il bambino ha finito un’attività, non è impegnato in una nuova e non sa cosa fare.
Ecco perché c’è la tendenza da parte dei genitori di impegnare i bambini a tutti i costi in attività extrascolastiche, sportive o ricreative, per paura che siano poco stimolati o che facciano poche cose.
La noia e la creatività
Contro questa tendenza a riempire i vuoti ricordiamo quello che i più grandi esperti della materia hanno sempre sostenuto: la noia è necessaria al bambino per stimolare la creatività.
Diverse teorie sull’argomento hanno sottolineato il potere della noia come momento essenziale per lavorare sulle alternative possibili per il bambino.
E così il tempo morto si trasforma in tempo investito per inventare, scoprire e riflettere.
“Cristina perché si ha così paura della noia nei bambini?”
La noia è una sfida per gli adulti e per i piccoli. Ci dà sensazioni spiacevoli come frustrazione, rabbia, frenesia interiore.
La noia, però, ci mostra due possibili strade, opposte tra loro. Può portare a tristezza oppure a momenti davvero appassionanti!
Quale strada scegliamo di percorrere insieme ai nostri bambini?
Tutto dipende da noi e dal nostro lavoro sulla consapevolezza della noia.
La storia di C.
C. è un bambino di 8 anni.
Cambia gioco freneticamente. Inizia un’attività, ma dopo due secondi la lascia in sospeso per iniziarne una nuova. Così tutti i giorni.
Parlare con lui è stato davvero interessante. La sua noia nascondeva molto altro. Emozioni legate ai pensieri e dubbi scaturivano via via nella sua testa. Non riusciva a dedicarsi al qui e ora perché aveva ancora aperto il cassetto del passato.
4 passi per analizzare la noia nei bambini
La noia va analizzata perché cela un mondo inizialmente sconosciuto, ma successivamente interessante e coinvolgente!
Come possiamo affrontare la noia in modo costruttivo?
Oggi ti dono alcuni passi centrali!
Aiuta il bambino a porsi domande costruttive.
“Perchè mi sento così?”
“C’è qualcosa che ti preoccupa?”
È importante comprendere i processi che ci stanno frenando per accettarli ed affrontarli. La conoscenza dello stato interiore aiuta ad individuare strategie efficaci.
Sostieni il bambino nell’accettazione dello stato di noia.
Perchè dobbiamo sempre fuggire dalla noia? Si scappa da qualcosa quando si percepisce un pericolo o una minaccia. Ma la noia ha in sé tante funzioni che possono portare ad una crescita interiore.
In un primo momento la noia può essere davvero antipatica! Tuttavia, se iniziamo a conoscerla ci può donare regali immensi. Proviamo a trasmettere al bambino un pensiero: “Puoi essere libero di annoiarti e di aspettare qualcosa che ancora deve arrivare! Non possiamo avere il controllo su tutto.”
Questa libertà permette di vivere la noia con più leggerezza e con meno sensi di colpa.
Il cervello umano ha bisogno di momenti “foglio bianco”, come li chiamo io. In questi attimi la nostra mente é libera di spaziare, può elaborare a livello più o meno inconscio gli eventi vissuti ed i pensieri che possono prendere il volo.
Ricordiamoci che la noia è ossigeno necessario per i creativi e per coloro che devono cercare o costruire una soluzione.
Supporta il bambino nella costruzione di una sua strategia.
Una volta che abbiamo trasmesso l’importanza di non fuggire dallo stato di noia è fondamentale esercitarsi con i piccoli nella definizione di un proprio modo per affrontare i momenti noiosi. Le strategie partono dalla personalità dell’individuo. Iniziamo a domandarci: “Cosa mi piace fare?” “Sono stanco oppure ho ancora energie per oggi?”. Queste domande ci permettono di comprendere se siamo di fronte alla noia oppure ad un altro stato.
Aiutiamo i piccoli a potenziare la pazienza.
Un processo educativo efficace lavora anche sul versante della pazienza. Siamo abituati ad un mondo che corre velocemente, siamo sempre connessi (grandi e piccini) e questo ci può illudere facendoci credere che la soluzione sia sempre racchiusa nel desiderio di ottenere tutto. La vita ci insegna,invece, che spesso le cose vanno come vogliono andare. La resilienza ci permette di adattarci in modo attivo e proattivo. Trasmettiamo ai bambini la possibilità di poter stare calmi senza dover correre costantemente.
Mettiamoci in gioco ed iniziamo ad esplorare la noia!