Togliere il ciuccio a un bambino non è mai semplice e spesso non si sa da dove iniziare.
Le mamme di Pennamagenta si chiedono di continuo come possono togliere il vizio del ciuccio al figlio che non vuole separarsene.
Partiamo da un presupposto fondamentale: prima si toglie, più è facile.
A cosa serve il ciuccio
Il bambino alla nascita viene aiutato e abituato a sviluppare la suzione, finalizzata all’alimentazione al seno, e di conseguenza per continuare la suzione dopo il pasto, viene munito del ciuccio artificiale per continuare il rilassamento.
Per approfondire l’argomento dal punto di vista pediatrico ti invitiamo a leggere l’articolo di Uppa.it
Alcuni bambini rifiutano l’uso del ciuccio. In questo caso il bambino non va forzato. ma bisogna armarsi di pazienza per gestire i momenti di crisi.
Se invece il ciuccio viene accettato è necessario che la mamma lo gestisca in modo che non diventi un’abitudine viziata e si renda difficile il distacco.
Il ciuccio è spesso oggetto di pregiudizi. Da una parte non riusciamo a pensare a un bambino senza il suo ciucciotto dall’altra ci chiediamo cosa possiamo fare in seguito per togliere il vizio del ciuccio al proprio figlio.
Come gestire il distacco
Il distacco in genere dovrebbe iniziare tra i 6 e i 12 mesi e non dovrebbe andare oltre i 2 anni di età.
L’abbandono dovrebbe avvenire in modo graduale e concordato e dovrebbe coincidere con l’inizio dello svezzamento.
È bene limitare l’uso del ciuccio solo ai momenti di necessità, abbandonandolo gradualmente e sperimentando diverse forme di consolazione. Così facendo il distacco può avvenire in modo naturale e senza traumi.
Quando il ciuccio è un problema
Il ciuccio diventa un problema se è l’unico modo che il bambino ha per consolarsi.
In tal caso questa fase di separazione necessita di un periodo di tranquillità per il bambino, perciò è sconsigliabile farlo in concomitanza di altri cambiamenti, quali lo spannolinamento o l’arrivo di un fratellino.
I nostri consigli per gestire al meglio il vizio del ciuccio
Per alcuni bambini un processo di separazione lento e graduale può funzionare meglio di un cambio improvviso.
I nostri consigli
- il primo consiglio è quello di limitare il ciuccio a determinati orari ( ad esempio solo per la nanna);
- è importante non dare il ciuccio durante le attività quotidiane poiché distrae e impedisce al bambino l’esplorazione orale e sensoriale;
- creare un delizioso contenitore che diventerà “la casa del ciuccio” nel quale il bambino sistemerà il ciuccio la mattina per riprenderlo solo la sera per addormentarsi;
- lasciare alla fatina in cambio di un gioco potrebbe essere una buona soluzione, perché questa creatura magica potrebbe aiutare il bambino a comprendere il passaggio.
Quando vi sarete resi conto che il piccolo si è abituato a trascorrere le sue giornate senza ciuccio si potrà passare alla fase notturna.
Le prime notti senza ciuccio possono essere difficili, sarà più difficile addormentarsi ma ad un certo punto crollerà e dopo un paio di notti capirà che può farcela anche senza e troverà lui stesso una nuova modalità per rilassarsi prima di addormentarsi.
La cosa più carina da fare arrivati a questa fase, è festeggiare le prime notti senza ciuccio in modo che si senta orgoglioso e sicuro di sé stesso.